You Make a Living from What You Get - But You Make a Life from What You Give

lunedì 31 ottobre 2011

FIST FIGHTS OVER FISH EGGS DA VITTORIO



Approaching Da Vittorio from the road, the Sicilian restaurant looks simple enough, but don't be fooled by its beer garden exterior. A quick glance over the rickety fence reveals an enviable seafront position overlooking a long golden sandy beach leading to Porto Palo.


Step inside the newly added veranda and grab a table by the window. Looking out to the mediterranean is soothing even on a grey day. The decoration is simple, white being the key, allowing the focus to remain firmly on the view. The staff are friendly, totally committed and well informed as this is very much a family affair.




Should you be lucky enough to sneak into the kitchen you might catch sight of Vittorio's wife Francesca peeling potatoes or his son Ignazio rustling up vongole and tomato sauce, whist Vittorio staggers in with a freshly caught fish to be cooked for the punters some of whom have taken the ferry from Civitavecchia just to have lunch, whilst other's have flown in as far afield as Finland.


We tucked in to a delicious array of starters which included swordish carpaccio on a bed of fresh fennel and orange, Bream fishballs, Sicilian Sarde (sardines) a beccafico, tiny mouthwatering fried squid, red Mazara prawns, seafood salad which consisted of tender chunks of octopus, potatoe and parsley. 



After which, as we eyed the door content with all we had slowly tasted and discussed and shared, we were brought a wonderful pasta cooked with Dory fish eggs, tomatoes and prawns.


Despite our initial, and slightly pathetic protestations that we were already full, it was so moorish we ended up fighting for the last spoonfull. We did however manage to ward of offers of homemade tiramisu and coffee and headed out of the door to walk it all off barefoot along the seashore to pick up shells and small round stones. Pockets, tums and hearts full we headed off for Palermo.


DOVE COME QUANDO

Da Vittorio
Via Friuli Venezia Giulia, 9
Porto Palo di Menfi
Tel +39 0925 78381
www.ristorantevittorio.it


AUTUMN IN THE VINEYARD


































COSA C'E' NELLA CREDENZA


E' una credenza ricca di sorprese quella degli chef Giovanni Grasso e Igor Macchia. Non si scopre da oggi, ma da un ieri che anche a ritroso mette di buon appetito e lascia sorridenti. Un crescendo per il confortevole ristorante di San Maurizio Canavese a due passi dall'aeroporto di Caselle. I piatti esprimono la sicurezza di uno staff che crede nella propria cucina e nei valori di quanto i prodotti possono esprimere. Le costruzioni sono come i protagonisti, pieni di vita, di colore, di armonia e anche di sostanza che è quella che cercano i gourmet. Se l'occhio dunque vuole la sua parte Giovanni e Igor soddisfano anche l'aspetto estetico. Il libro pubblicato da Gribaudo, "La Credenza - The new season" è uno dei tanti punti fermi del percorso degli chef. Non a caso il colore della copertina fa pensare ai gamberi di Mazara o a un rosso lacca cinese. Un mondo: che è quello dei nostri impegnati tra pentole e fornelli a guardarsi sempre intorno senza perdere i contatti con l'evoluzione e la crescita. Chef e viaggiatori, curiosi e buongustai attenti a viziare amici e golosi. Così facendo sono trascorsi vent'anni, ci sono le fotografie di Stefano Fusaro e i testi di Serena Dei che ce lo ricordano in questo piacevolissimo libro. Ma c'è da credere che i due già stanno pensando a una prossima sorpresa. 

     


DOVE COME QUANDO

La Credenza
The new season
Editore Gribaudo
Euro 45

La Credenza
Via Cavour, 22
San Maurizio Canavese (TO)
Tel. 011 927 8014
www.ristorantelacredenza.it
Chiuso martedì e mercoledì

domenica 30 ottobre 2011

PARMIGIANO-REGGIANO SUPERSTAR

















Avvolgente, burroso, dolce. Un Parmigiano-Reggiano può essere soltanto così. Il profumo di latte e una cremosità che si scioglie in bocca esaltando aromi e sapori genuini. Una sapidità equilibrata, mai invadente. Da accompagnare agli acini di uva rossa da tavola. Basta poco, ma detto così suona riduttivo per la Casearia di Sant’Anna, azienda modello ad Anzola dell’Emilia. Agricoltura biologica e una storia che si avvia nella campagna emiliana nel 1959 grazia a un gruppo di agricoltori tra i quali Giuseppe Cremonini e Silvio Ghiaroni. 



Oggi cugini e nipoti proseguono in un lavoro attento ai particolari. Molta cura ai terreni che forniscono foraggio che nutre poi bovini allevati in un contesto ambientale eccellente. Il latte che ne deriva è ottimo e risponde ai requisiti di sanità e genuinità. Con sale e caglio sono preparate le forme. La stagionatura minima è di 24 mesi. Il prezzo al chilo è di euro 19. 

DOVE COME QUANDO


Casearia di Sant'Anna
Via Sparate, 1
Anzola dell'Emilia (BO)
Tel. +39 051 739659
www.caseariadisantanna.com 




GLI ANNI DI FRANCO ZILIANI


Il traguardo è ancora lontano. Per i suoi primi ottant'anni Franco Ziliani, padre storico dei vini della Franciacorta, l'uomo che ha lanciato le bollicine in una area abbandonata e depressa agli inizi degli anni Sessanta, si gode il significativo riconoscimento. Franciacorta è oggi una realtà del mondo enologico italiano. Il capitale di bottiglie e un gruppo concreto di produttori dà lustro a una delle più belle aree d'Italia. Nell'anno del suo compleanno, a giugno Franco Ziliani ha incontrato Burt Bacharach che ha suonato per lui a Brescia, al Teatro Grande. La  bottiglia, presentata in una elegante scatola in legno nobile, è uno dei regali che la famiglia, alla guida della Giulio Berlucchi, ha voluto fare al suo numero uno. Cristina, Arturo e Paolo Ziliani hanno dedicato al loro padre,  questa cuvée, in formato magnum  evidenziata da un chiaro "80". E' un Blanc de Blancs, vendemmia 2007. Duemila gli esemplari numerati. 







DOVE COME QUANDO


Guido Berlucchi 
Piazza Duranti, 4
Borgonato di Corte Franca (BS)
Tel. +39 030 98 4381/2/3/4
www.berlucchi.it

venerdì 28 ottobre 2011

AL SAN GIULIO FRITTO DI LAVARELLO



Non è difficile trovare la strada. L’isolotto è lungo meno di trecento metri e largo la metà. Dopo il traghetto, da Orta e quest’anno anche da Pella, il riferimento è la Basilica di San Giulio. Nelle sale di palazzo Tallone, ex residenza dei canonici, si possono gustare i menu realizzati dallo chef Franco Amiotti. Naturalmente pesce, nel gran fritto di lavarello, persico, trota e arborelle. Cucina casalinga e prodotti di stagione. Per chi ama la carne non manca la tagliata di Fassone, ma si può optare anche per un delizioso petto d’oca caramellato con pere speziate. 


La calma del lago d’Orta suggerisce relax e a tavola c’è tempo per provare i risotti: al pesce persico per esempio o tradizionale, la paniscia alla novarese. Vanto delle due socie nella gestione del ristorante, Adriana Baccan e Fabiola Boeretto. Due piatti invece per il menu turistico di lago o terra, a 16 euro.


 DOVE COME QUANDO

Ristorante San Giulio
Via Basilica 4 
Isola di San Giulio
Lago d’Orta (NO) 
Tel. +39 0322 90 234
Prezzo medio: 30 euro
Giorno di chiusura: martedì


giovedì 27 ottobre 2011

LA FORESTERIA PLANETA ESTATE

If you are thinking of visiting the splendors of Agrigento, Selinunte and Segesta, or even if you just want a relaxing weekend away from it all, including ancient cultures, you could do worse than to check into The Foresteria owned by the Planeta family. 
Not content with owning c. 325 hectars of vineyards, five wineries across the Sicilian territory and producing 15 different wines, many of which have won prizes to boot, in 2009 the Planeta family decided to open The Foresteria, situated overlooking the sea a few miles from Menfi, and offer their own particular brand of Sicilian hospitality to all.


To get there from Palermo took us an hour and half, and thanks to the I-Pad we managed to do it with only one small question to two Italian policemen who were busy accosting an ancient tractor driver in the middle of nowhere.  They happily confirmed that despite the absence of all form of life and buildings I, and of course the IP, were on the right track.


Don't be fooled or disappointed by the simple, almost minimal exterior as you roll round the bend of the road in your hire car and push it into second to get up the hill.  As soon as we stepped into reception all the hassles of our journey were forgotten.  Each area was decorated with a mix of antique furniture, contemporary art, and beautiful carpets which provided a sense of colour and warmth where ever we were in the building.


There are 14 rooms to choose from.  Each different, but with its own little terrace from which to enjoy the view of the vineyards (of course), and onto the sparkling sea.  Our room was large with two terraces.  Sitting in the sun, each on our own bench, we inhaled the scent of the 100s of herbs planted all round the building, and made the sighs of relief of those who have survived an Alitalia flight.


The personnel were warm and friendly, managing to seem informal whilst offering very efficient service. and not blinking twice when we asked for a very late lunch by the pool, which we eat in the warm October sunshine, although even I, despite North Sea hardiness, declined to swim in the beautiful but arctic pool.


That evening, following a visit to the olive groves, we sat round the long, polished table which seats up to 30 guests in the dining room and made jolly conversation with Dutch, Italian, English and Canadian couples, whilst tucking into a wonderful three course dinner and drinking white Planeta wines.  The chef, Angelo Pumila, also offers guests the possibility to have cooking classes with him in the beautiful, well equipped kitchen and the next class will take place in November 2011.






The next morning, having slept disgustingly well, we arrived last at breakfast and sat on the terrace munching through a feast of local cheese, home made bread and jams, and cups of coffee and stayed for a long time chatting and looking out at the view before setting off once more onto the next leg of our journey.


DOVE COME QUANDO


La Foresteria 
Planeta Estate
Contrada Passo di Gurra
ex. SS 115 sp 79
Menfi (AG)
Tel. +39 09251955460
www.planetaestate.it


Rooms 
From euro. 145 in low season
To euro. 190 in high season

mercoledì 26 ottobre 2011

BYE BYE BLUES


Patrizia Di Benedetto e il suo Bye Bye Blues restano una meta irrinunciabile quando si approda a Palermo. Piatti semplici, mediterranei, pescato del giorno. Come una tagliata di tonno, i gamberi rossi di Mazara, involtini di dentice.  La qualità del territorio senza fronzoli per gustare sapori veri e relativi profumi. Vent'anni e non dimostrarli, questa l'età del ristorante. Sempre con garbo e gentilezza, nei dettagli e nello stile. In tavola il Frappato, un rosso elegante prodotto da Arianna Occhipinti a Vittoria. Così le ore scivolano via.





DOVE COME QUANDO

Bye Bye Blues
Via del Garofalo 23
Palermo
tel. +39 091 684 1415
www.byebyeblues.it
Chiuso: domenica sera e lunedì
Prezzo medio: euro 45 (vino escluso)

IL PRANZO IN FAMIGLIA DI FERRAN ADRIA'



Con "Il pranzo in famiglia", appena pubblicato, lo chef Ferran Adrià si congeda dal Bulli, il suo ristorante a Cala Montjoi chiuso a fine luglio. Due anni di sabbatico per il catalano, ammesso che resista, prima di nuove avventure. Il libro è una raccolta di 93 ricette e 31 menu proposti al suo staff di cucina ogni giorno, circa ottanta persone, in questi anni di ricerca e design applicati al cibo. Si transita dagli spaghetti con pomodoro e basilico alle uova fritte con asparagi. Un taglio più umano per questi piatti confezionati prima di scendere in campo per i clienti sul palcoscenico del Bulli. 



DOVE COME QUANDO





"Il pranzo in famiglia"
Cucinare a casa con Ferran Adrià
Editrice: Phaidon
Pagine 384
Euro 24,95





LE RICETTE DI HESTON BLUMENTHAL


Mancano le idee ai grandi chef. Anche Heston Blumenthal è rimasto intrappolato nel gioco di insegnare la sua cucina attraverso la pubblicazione di un libro. Come ha fatto Adrià.  "Heston Blumenthal at home" è un libro di ricette che il cuoco molecolare dell'inglese Fat Duck spiega ai suoi estimatori. A casa è la formulazione scelta per creare nuovi seguaci e dimostrare che in fondo è facile e tutti lo possono fare. Non è così naturalmente.  Blumenthal e Adrià restano estremi di una cucina che non sarà mai popolare, tanto meno copiando le loro ricette da un libro.














DOVE COME QUANDO

"Heston Blumenthal at home"
Bloomsbury Publishing PLC
Sterline 30
Pagine 408

MANDURIA: QUEL PRIMITIVO DI GREGORY



La forza del mare, il vento che soffia, le dune, la sabbia: insieme di elementi che danno forza alla leggenda del Primitivo di Manduria, vitigno “precoce e bizzarro”. Poche stagioni e molte chiacchiere per identificarlo e farlo diventare uno dei vini rossi più richiesti del momento. A Maruggio, lungo la costa ionica, l’azienda Racemi, produce Dunico, un cru allevato tra le dune, diciottomila bottiglie appena. La sua struttura è elegante, con forte sentore di ciliegia e note di iodatura al palato. Diverso da quelli coltivati nelle vigne a terra rossa, tufo o terra nera. Eppure stessa forza, ma differente impatto gustativo. Gregory Perrucci, produttore, laurea alla Bocconi, ci ha speso metà della sua vita per capire chi aveva di fronte, enologicamente parlando. Ha inventato e fondato l’Accademia dei Racemi, tredici anni fa, una squadra di quaranta viticoltori disperati e determinati a far valere le ragioni del Primitivo. Un progetto qualità, microzonazione, marchio, terroir: termini ripetuti sino alla noia per cambiare la vita a quello che è sempre stato un vino da taglio, partito dal mare, nelle cisterne, per raggiungere altri lidi, Bordeaux compreso.
“Oggi ci siamo tolti il piglio accademico”, dice Gregory. 



Restano le nuove realtà aziendali e un Primitivo che sta conquistando i mercati per la sua qualità. E le sue caratteristiche chiuse nel territorio di Manduria, 70 metri appena sul livello del mare, niente colline, ma una grande composizione fisica della terra e la benedizione del mare Ionio. A portare passione e competenza è arrivato alla fine degli anni Novanta l’enologo Roberto Cipresso, cuore veneto, buon autore di scritti come Romanzo del vino, Vinosofia e Vineide. Catturato da un territorio che aveva bisogno di sostegno. “Trovai tutto: la storia dei luoghi, una varietà precoce, la scomessa e suoli profondi, ferrosi, color rosso, calcare affiorante, alcalini”. Da rimboccarsi le maniche, subito, senza perdere tempo. A cominciare dalla genia del Primitivo identica varietà a bacca rossa conosciuta in California come Zinfandel e dalle stesse origini croate sotto il nome di Plavac Mali o Crljenak Kastelanski. Detto così sembra tutto chiaro. In realtà Gregory si è battuto anni per vincere reticenza e scetticismo americano. Finchè nel 2002 a Zagabria i ricercatori americani dell’Università di Davis hanno ceduto di fronte allo stesso Dna dei due vitigni. L’ultimo baluardo cadde pochi mesi dopo a Sonoma. Il vignaiolo di Manduria dopo ricerche accurate dimostrò che quelle uve derivavano dallo Zagarese, originario dei Balcani e introdotto in Puglia alla fine del Settecento. Un riconoscimento che ha rinsaldato orgoglio e autostima.


Oggi come allora si lavora in vigna con la consapevolezza di migliorare ancora soprattutto nella comprensione dei comportamenti delle piante. Eppure non sono mancati critiche e sospetti. Anche la vendemmia è anticipata. Si parte dall’ultima settimana di agosto, tra le dune, poi via via sino a fine settembre. Sembrano lontani i tempi che si arrivava alla surmaturazione delle uve. Piccoli produttori crescono, nascono cantine nella piana di Taranto. Emergono nuovi volti: Attanasio e Pirro Varone, ragione e sentimento del vino. “Abbiamo capito la natura degli acini. Buccia poco spessa, il Primitivo odia umido e muffa. Se piove è la fine, si spaccano. Anticipando il raccolto otteniamo eleganza, freschezza, credibilità”, spiega Gregory.
Una battaglia vinta, anche se lui, modestamente sostiene di essere a “metà dell’opera”, coadiuvato da Cipresso che non nega che “ci sia ancora parecchio da fare”. Gli americani hanno capito e al raduno di tutti gli appassionati d’America non si fanno mancare la sua azienda, la Felline, unica italiana a essere invitata a gennaio, a San Francisco, appunto allo Zap, Zinfandel Advocates and Producers. Con l’altra azienda, la Racemi, gli ettari sono circa 120, dei quali 45 allevati a Primitivo. La sfilata di cru di famiglia è contenuta nel numero delle bottiglie e in relazione ai terreni: 18 mila per il Dunico (sabbia), 36 mila per Zinfandel Sinfarosa (terra nera), 30 mila Giravolta (terreni tufacei), 70 mila Felline (terra rossa). Non è passato molto tempo da quando in Manduria i produttori si contavano sulle dita di una mano. Oggi con la Doc e una serie di Igt, “si produce da Santa Maria di Leuca a San Severo”, dice ironico Gregory Perrucci. Sedici sono i comuni eletti con l’obbligo dei 90 quintali per ettaro. Gli Igt sforano invece i 200. Due pesi e due misure. Anche questo fa parte del boom del rosso Primitivo.
Corriere della sera - Puglia


DOVE COME QUANDO


Racemi
Via Santo Stasi Primo
Manduria ( TA)
tel. +39 099 9711 660
www.racemi.it


life wine travel chef gardening relais & chateaux spices exploring style boules bathing captured images carpets botteghe barbers trattorie light suppliers lawns craftsmen epicure dogs champagne castles bare feet hotel de charme