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martedì 5 ottobre 2010

GORDON RAMSAY, PENTOLE E FUMO


Dopo aver trascorso un po' del mio tempo con Gordon Ramsay per una intervista ho voluto seguirlo in una lezione di cucina al relais Castel Monastero, un borgo recuperato, a una ventina di minuti d'auto da Siena. Ho pensato di lui, guardandolo maneggiare il filetto di Chianina, a quel calciatore mancato che in fondo sempre è rimasto. Il filetto al posto della palla, le mani al posto dei piedi. Una grande visione. Uno chef che la tv ci ha presentato distorto e aggressivo, mentre è di una educazione e carisma disarmanti.  La sua lezione è volata e i due piatti che ha preparato erano davvero giusti in relazione ai tempi e alle cotture. Le immagini inoltre mostrano come ha "giocato" con la pasta, con la quale ha fatto i tortelli, ripieni. Un autentico scozzese che si diverte a esibire cachemire. 

VITELLO ARROSTO

Rotolare il filetto di Chianina, con un gambo di rosmarino inserito nella carne per dare profumo, in una pentola con burro e olio.  Quando assume un color tabacco aggiungere pomodorini e cipolle, tagliati in piccoli pezzi.  Mettere basilico e prezzemolo. Tenere il gas a fuoco lento e cucinare per 3-4 minuti continuando a girare il filetto.  E' importante essere molto delicati e prestare attenzione per non rovinare la carne, lasciando che la pentola faccia la sua parte. Arrostire piano piano e quando é pronto lasciarlo riposare: é essenziale. Non va gustato molto caldo: dovrebbe sciogliersi in bocca

LETTO DI CAPONATA PER IL VITELLO

Tagliare le melanzane a piccoli cubetti, e metterli in pentola, dove è stato versato un cucchiaio di olio. La fiamma deve essere alta e la pentola va chiusa per evitare che diventino amari. Aggiungere quindi cubetti di cipolla, sedano, peperoni, e per ultimi zucchini, tagliati piccoli. Mettere anche rosmarino e aglio, e poi una grande cucchiaio di aceto di vino rosso. Dopo aver mescolato tutto per 3 minuti, aggiungere capperi e olive verdi, tagliati rotondi e una manciata di pinoli arrostiti. Dopo 5 minuti togliere il rosmarino. Versare il sugo del vitello cotto e cucinare per circa 10 minuti.  


Nascosto, ma non troppo, su questa collina nell'area di Castelnuovo Berardenga, Castel Monastero è un luogo dove la tradizione toscana ha ripreso a vivere. Un borgo, dove non manca niente, dal campanile, alla pietra, dalla cucina, alla possibilità di fare passeggiate, alla Spa sotto la cura di Mosaraf Ali. Accompagnato da Andrea Prevosti, padrone di casa, delizioso e discreto, ho trovato tutto quanto è indispensabile in luoghi come questo: semplicità, armonia, eleganza. La cucina poi, golosa, firmata da Gordon Ramsay, curata dallo chef operativo, Fabrizio Peruzzi e da uno staff puntuale, ha mostrato quanto si può fare senza strafare e utilizzando materia di territorio. Ricordo il flan di pecorino con salsa di pera e il brasato di capriolo in salsa di cioccolato Gobino: due exploit di Fabrizio, taciturno si, ma per nulla intimorito dalla presenza di Gordon lo scozzese. Qui al borgo si possono passare ore splendide seguendo corsi di cucina, pasticceria e gelato, ma anche di fotografia come quello che avverrà dal 5 al 7 di novembre.

DOVE COME QUANDO







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