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domenica 18 aprile 2010

AMUSE BOUCHE DI ANNE SOPHIE PIC




Non a caso sulla presentazione del sua maison ha scritto: “La cucina per coloro che amiamo, la più bella prova d’amore”. Le sue mani, piccole, sembrano raggiungere l’impossibile. Sono come quelle di un pittore. Precisi colpi di pennello, per rendere sostanza e colore, un pezzo unico. Il suo teatro non è una tela bianca, ma la cucina. Anne-Sophie Pic è la migliore chef di Francia, tra i primi al mondo. Non c’è improvvisazione. Nemmeno al Fuori salone del design, dove tutto scorre veloce e dove la ritrovo più che mai decisa a farmi assaggiare i suoi amuse-bouche, per lei, bon bon, per me. Quello confezionato con cetriolo e ostrica è geniale, oltre che super goloso. Accompagnato al Grand Brut, Perrier-Jouët diventa un superbo esercizio sensoriale. Alle sue spalle ci sono quattro generazioni di ristoratori, a Valence, sponda del Rodano, nella regione della Drôme. “Ho studiato economia e commercio, viaggiato, ma ho saputo adattarmi, questo è un bel fatto per la mia vita. Ho imparato a cucinare”. Piccoli segreti della sua fiaba.




Una cucina essenziale, con i sapori della campagna, i legumi che lei adora. Gli asparagi per esempio. “Quello bianco, meno dolce del tradizionale. Lo servo con coquillage, vinegrette a base caffè. Si esaltano i sentori di iodio. Utilizzo anche un limone particolare, chiamato ‘mano di budda', allevato a Eus, vicino Perpignan, da Michel Bachès. Un bel mix con molluschi e acciughe”. Il limone è un altro di quegli elementi che Anne-Sophie utilizza, scoprendo la grande versatilità. Mi racconta del Sudachi, agrume giapponese e del suo impiego nel foie gras. E ancora: i fiori d’arancio per accompagnare il pesce. Dolce o salato? “Nessuno dei due. Mi affascina l’amarognolo, un gusto non popolare, non facile. Per me è un terreno di esplorazione. Sto provando con carne di capriolo, cacciagione in generale, polvere di caffè, pompelmo, in confit, con le salse…”. Mai contenta, con quelle mani che esplorano i prodotti della sua cucina, raffinatissima: polli, tacchini, maiali, vitelli della Limousine. Senza mai dimenticare i legumi, la sua forza. Da lei si può mangiare spendendo 28 euro, al suo bistrot “7”, stesso numero della strada Nazionale che attraversa la regione. Menu speciale a pranzo: due antipasti e scelta tra pesce o carne.

Hai ancora attimi per te, i tuoi amici, dove mangi spendendo 50 euro?

“Mangio a casa, mi sposto poco, ho un figlio di quattro anni e mezzo, Nathan. Cucino per gli amici, per mio marito David. Amo la mia famiglia, ho investito su di loro. Quando capita vado alla Treille Muscate, in un villaggio provenzale, che fa sognare, Cliousclat Mirmande, a Sud di Valence. Sapori mediterranei, che conciliano con il relax e il buon vivere”.


DOVE COME QUANDO



Bistrot 7
285, Avenue Victor-Hugo
Valence (Drome)
Tel: +33 (0) 475445386
www.pic-valence.com






La Treille Muscate
Cliousclat Mirmande
Tel: +33 (0) 475631310
Room rate: da euro 75
Lunch: euro 20






Pépinière Bachès
Agrumes et Oliviers
Mas Bachès
66500 Eus (près de Prades)
Tel: +33 (0) 468964291


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